Il nostro pianeta non è mai stato così densamente abitato e la popolazione umana è destinata a crescere ancora in modo consistente, con conseguenze assolutamente imprevedibili
Ci troviamo di fronte a cifre impressionanti: oltre 8 miliardi di esseri umani vivono sulla Terra, con un tasso di fertilità che, nonostante sia diminuito, è ancora di 2,3 figli per donna, e il prodotto interno lordo globale ha raggiunto e superato i 100.000 miliardi di dollari americani: l’umanità non ha mai avuto un successo maggiore nella storia, quantomeno a livello di semplici numeri. Ma non finisce certo qui. “Se infatti ci sono voluti circa 150 anni per passare da mezzo miliardo a 1 miliardo di persone (dal 1659 al 1804), ne sono serviti 123 per arrivare ai 2 miliardi (traguardo raggiunto nel 1927), ma soltanto 47 per toccare, nel 1974, i 4 miliardi. E, per quanto sorprendente possa sembrare, siamo riusciti a raddoppiare ancora i nostri numeri, arrivando a 8 miliardi di persone, in tempi recentissimi, il 15 novembre 2022. Così, stando alle stime delle Nazioni Unite, ci vorranno circa 15 anni prima di arrivare ai 9 miliardi (intorno al 2037) e altri 20 per raggiungere i 10 miliardi (nel 2057)”. Se anche fosse vero che la popolazione mondiale toccherà i 10 miliardi e poi smetterà di aumentare o quasi, il punto fondamentale sarà capire come arriveremo a quella cifra. Ci saranno tensioni sociali? Dilagheranno fame e povertà? Dovremo fronteggiare nuove guerre e pandemie? Cosa ne sarà di tutto il resto della biosfera che con noi condivide l’esistenza sul pianeta Terra? Sopravviveranno zone di natura incontaminata? Quante specie di animali e piante ci costerà un mondo così densamente abitato?
Gli effetti collaterali sono già oggi sotto gli occhi di tutti: occorrono immense aree coltivate e strutture adatte a raccogliere e lavorare il cibo (circa la metà delle aree abitabili sul pianeta è destinata all’agricoltura e la maggior parte della biomassa animale è costituita da capi di allevamento – il 71% della biomassa degli uccelli sulla Terra è composto da pollame, mentre addirittura il 94% dei mammiferi non umani sono animali da allevamento), il consumo di suolo cresce costantemente (dal 2010, la perdita netta di foreste è stata di 4,7 milioni di ettari all’anno), la richiesta di materie prime corre a ritmi folli in un sistema-Terra chiuso e con risorse inevitabilmente limitate. Se a questo quadro già critico aggiungiamo una perdita di biodiversità mai vista – migliaia di specie animali e vegetali scompaiono ogni anno senza che neppure abbiamo idea di quali saranno gli effetti reali di questa sesta estinzione di massa – e il cambiamento climatico, possiamo senza dubbio affermare che abbiamo decisamente un problema, un problema enorme. Eppure molti – anche in questo ambito – negano che il problema esista, oppure ne riducono la gravità e le dimensioni (quanto è difficile tra l’altro discernere concretamente miliardi da decine e centinaia di miliardi… l’eterno problema degli ordini di grandezza). Altri ancora evitano di parlarne per evitare le conseguenze sociali di dire alle persone di non fare più figli o di dover abbandonare tradizioni millenarie. Ad Alfonso Lucifredi questo coraggio non manca e, senza offrire al lettore facili soluzioni (ahimè non ne esistono), approfondisce le problematiche demografiche del nostro pianeta con una serie di interviste a scienziati, giornalisti, attivisti (come i membri del Movimento per l’estinzione umana volontaria) ed esperti dei settori più disparati, parlando con loro di ecologia, demografia, salute, società, economia… anche solo per avere qualche argomento in più.
Ah, un’ultima cosa: da quando avete iniziato a leggere questa recensione, la popolazione umana è già aumentata di alcune centinaia di persone.
Alfonso Lucifredi
Troppi
Codice (2024)
pp. 214, € 18,00