Pensieri divergenti – Valori

Giorgio Colli, il grande storico della filosofia antica, nel corso delle sue lezioni illustrava la portata degli enigmi della Grecia classica citando l’episodio della morte di Omero come è narrato in un frammento di Eraclito e in uno di Aristotele. “Ci siamo liberati da quelli che abbiamo afferrato, mentre quelli che non abbiamo preso sono ancora con noi” fu la sfida che umili pescatori posero al “più sapiente tra tutti i Greci” mentre camminava sulla spiaggia dell’isola di Io. Non potevano essere i pesci. E Omero morì di dolore per non essere stato capace di risolvere tale enigma.
Come tanti in questi tempi sconvolgenti e spudorati, mi interrogo su quali siano davvero i “nostri” valori da difendere. Penso che parte della risposta stia nell’enigma sulla fine di Omero. Non tanto nella sua soluzione tradizionale, ovvero “i pidocchi”, che è solo un monito, per contrappasso, contro la troppa arroganza. La risposta autentica è quella non scritta, a cui certamente alludevano Eraclito e Colli, ovvero la capacità di liberarci dai nostri pregiudizi ed errori.
Omero muore perché non ci riesce. È lo spirito critico, quello rivolto soprattutto verso noi stessi, uno dei “nostri” valori più importanti. Grandissima forza è richiesta, non per difenderlo, quanto per testimoniarlo.
È la capacità di mettere sempre in discussione le nostre certezze, che dunque sono sempre provvisorie. Tutti gli altri valori discendono da questo o sono indispensabili ad attuarlo: la libertà di pensiero e di parola, la tolleranza, il pluralismo e quindi l’uguaglianza.
Il metodo scientifico e il sistema democratico sono la declinazione dell’onestà intellettuale in ambito epistemologico e politico. Se oggi temiamo di perdere i valori democratici forse è perché li abbiamo lasciati degradare senza opporci quando non ci siamo curati di chi poteva contraddirci. Il disorientamento che oggi proviamo di fronte alla presa delle post-verità manipolative è la conseguenza delle nostre ipocrisie, delle menzogne e dei doppi standard, che abbiamo accettato quando celebravamo i benefici della nostra società trascurando, per garantirceli, quanto invece avveniva lontano.
L’Unione europea oggi appare debole perché non riuscì a concordare una ventina di anni fa una Costituzione su temi cruciali quali il welfare e l’equità.
Un valore pericolosamente calpestato in tutti i continenti è la laicità: dello Stato, della legge, della scuola. Ma strumentalizzazioni a fini totalitari della religione sono sempre più frequenti anche nel mondo cristiano. Politici si fanno ritrarre con una croce di cenere sulla fronte per la quaresima, altri con un rosario in mano, altri con i patriarchi, altri affermano che le scelte etiche sono già state decise millenni fa e non vanno riviste sulla base delle scoperte della biomedicina…
Prima di riarmare l’Unione europea whatever it takes con la scusa di difenderne i valori, impariamo a liberarci dei nostri errori, come fecero dei loro pidocchi quegli antichi pescatori sulle rive dell’isola di Io.

 

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