Ci è stato chiesto di rimuovere i riferimenti a gruppi vulnerabili e di bloccare la pubblicazione di qualsiasi ricerca che utilizzi queste parole”. L’allarme, anonimo, girava da qualche settimana sui forum dei ricercatori statunitensi ed era arrivato anche a noi. “Ma ti pare! E poi è pure anonimo. Sarà opera del solito burlone da tastiera”. In maniera pilatesca avevamo risolto così il dubbio sul pubblicare o meno la denuncia, ripetiamo anonima. I fatti ci hanno dato torto. Perché quello di cui è stato capace Donald Trump nell’ultimo mese da una parte ci ha aiutato a prendere una decisione e dall’altra, ha decretato l’inizio di una guerra, neanche troppo sotterranea, alla scienza.
Ha fatto clamore e suscitato l’ennesima dose di indignazione il licenziamento di Katherine Calvin, 45 anni sintetizzati in un curriculum formidabile. Climatologa e chief scientist della Nasa. Poteva durare con Trump che, solo qualche giorno prima, aveva bloccato l’invio della delegazione a stelle e strisce alla riunione plenaria dell’Ipcc che si teneva a Hangzhou, in Cina? Naturalmente no. Il licenziamento di Katherine Calvin è avvenuto contemporaneamente alla chiusura di altri due dipartimenti, tra cui uno che si occupa di diversità, equità, inclusione e accessibilità (ricordate le parole del ricercatore all’inizio?).
Le conseguenze di queste decisioni sono devastanti. Le racconta lo stesso ricercatore nella sua accorata mail: “Questo è un genocidio digitale: popolazioni di persone vulnerabili vengono cancellate. I dati su uomini e donne transgender vengono cancellati. Stiamo anche perdendo dati sulla mortalità materna. Queste popolazioni soffriranno ora e per decenni a venire. Gli Stati Uniti non saranno in grado di comprendere i tassi di mortalità e morbilità per affrontare le disuguaglianze sanitarie perché i dati sono proibiti”. Come sempre, saranno i più vulnerabili a morire. Questa volta non verranno nemmeno registrati.
Le conseguenze non saranno limitate agli Usa ma metteranno in pericolo tutto il mondo: “I dati sulle malattie infettive emergenti epidemiche o pandemiche non saranno disponibili, così come gli avvisi tempestivi e le informazioni sulla preparazione per la mortalità e la morbilità prevenibili. Gli Stati Uniti hanno avuto risultati preoccupanti nella pandemia di Covid-19 con oltre un milione di morti e si stanno preparando a ottenere risultati ancora peggiori nella prossima. Persino la stagione influenzale di quest’anno è pericolosamente sottostimata”.
Secondo Janet Petro, amministratrice ad interim della Nasa, i programmi DEIA erano divisivi, dispendiosi e vergognosi. Tutto ciò, sottolinea il Guardian, è avvenuto mentre la Nasa stava ancora pubblicizzando l’obiettivo di far atterrare nei prossimi anni la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna a bordo dei suoi razzi Artemis.
Vincenzo Mulè
Direttore responsabile