PRISMA spegne 6 candeline!

Con il numero di ottobre, PRISMA ha cominciato il suo settimo anno di pubblicazioni e i compleanni rappresentano spesso l’occasione per riavvolgere il filo del tempo e guardare indietro. Così è stato anche per la nostra redazione, di fronte alla realtà della sesta candelina!
Rispetto al 2018, quando è uscito il primo numero del nostro mensile, siamo ovviamente cambiati  -in redazione c’è stato qualche avvicendamento, i più giovani sono cresciuti, i più  anziani invecchiati- ma è anche profondamente cambiato il mondo. Non sapevamo nel 2018 che ci aspettavano il Covid, la guerra in Ucraina, il drammatico sviluppo della questione palestinese; solo da poco era diventato familiare ai più il nome di Alessio Figalli e ancora nessuno conosceva quello di ChatGPT; neppure sapevamo che avremmo avuto, da lì a non molto, il governo Draghi e poi quello di Giorgia Meloni. Insomma, in questi sei anni ne sono successe di tutti i colori ma, da parte nostra, ci pare di poter dire che sia rimasta costante la curiosità di capire quello che sta succedendo e di sapere come “va a finire”, almeno per le prossime puntate.
Da matematici, certo. D’altra parte, il sottotitolo della nostra testata parla di matematica, giochi, idee sul mondo e questo è il nostro tratto distintivo, quello che rende PRISMA un unicum nel panorama editoriale non solo italiano. Ma che  cosa vuol dire guardare il mondo da matematici?
Per noi ha significato, in questi sei anni di pubblicazioni, ribadire la parola “mondo”: il matematico non parla solo di teoremi e di come insegnarli ai propri studenti; è interessato invece a tutta la realtà che lo circonda anche se esprime questa sua curiosità in forme particolari che, in qualche modo, risentono della sua formazione e della sua professione.
Se poi cercassimo di spingerci oltre e volessimo tentare di spiegare in che cosa consiste questa originalità, potremmo anzitutto dire che i matematici guardano il mondo, ragionano e raccontano ciò che vedono con una razionalità e un rigore -si esprimono con questo stile e vorrebbero sentirlo presente anche nelle parole di chi matematico non è- di cui non sono gli unici depositari ma a cui sono stati educati e a cui vorrebbero sempre adeguarsi. È il rifiuto di una retorica inutile e chiacchierona, rifiuto che si traduce spesso nell’amore per i numeri che non incarnano un’oggettività che non esiste ma che consentono di sintetizzare i propri giudizi e di tenere un atteggiamento più misurato.
Piacerebbe ai matematici (e a PRISMA come una delle loro espressioni)  che questa sobrietà si traducesse in un progresso culturale di tutta la società in quanto consente di cogliere l’essenziale, di essere consapevoli della complessità del mondo e di tentare di comprendere la rete di relazioni e dipendenze che ne collegano i vari aspetti rifuggendo da ogni banalizzazione. È una consapevolezza che dovrebbe poi permettere di intervenire su questa complessità nel modo più opportuno.
Siamo convinti che una società più matematica -non come presenza di “più formule” ma, come dicevamo, nel senso del rigore, della razionalità, dell’attenzione a un progetto globale- sarebbe anche una società più sviluppata dal punto di vista economico. Una società più giusta e dove le ricadute scientifiche e tecnologiche, che spesso vedono il pensiero matematico alla loro origine, potrebbero essere accolte in tutta la loro potenzialità.
 Ecco perché PRISMA -matematica, giochi, idee sul mondo- segue con attenzione le dinamiche presenti nella struttura sociale del nostro Paese, nel tentativo di cogliere alcune istantanee del trasferimento del pensiero matematico alla realtà in cui viviamo. Ecco perché il tema dell’istruzione è una presenza fissa nei numeri della rivista: con i giochi matematici, il racconto di sperimentazioni didattiche, il dibattito sulle criticità che ancora avvolgono l’insegnamento matematico, le riflessioni sulla crescita delle università telematiche. Quello dell’educazione è l’anello nevralgico che mette in comunicazione presente e futuro e permette di sperare che le sfide lanciate centrino gli obiettivi prefissati.

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