“L’università non è solo il luogo dove si acquisiscono competenze specialistiche, ma è lo spazio in cui si genera nuovo sapere attraverso la ricerca, in tutte le discipline, da quelle umanistiche alle scientifiche. La sua missione non può ridursi alla preparazione per il mercato del lavoro, ma deve coltivare e promuovere la capacità di pensare in maniera creativa e interdisciplinare”. Così Cristina Trombetti, insignita del premio Dorso per la sezione Università, si esprime durante la cerimonia di premiazione, tenutasi alle 16 di giovedì 10 ottobre presso la sala Zuccari di palazzo Giustiniani al Senato.
Quest’anno è toccato a Nicola Squitieri, presidente dell’associazione Guido Dorso, consegnare i premi omomimi, che “intendono proporre una diversa narrazione del Sud documentando quanto viene realizzato in tutti i settori in un’ottica di sviluppo del territorio meridionale che si candida ad essere sempre più un ponte tra Europa, Mediterraneo e Africa”. Tra le personalità di spicco premiate, anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (istituzioni), Luigi La Rocca, direttore generale archeologia, belle arti e paesaggio del ministero della Cultura (cultura); Giuseppe Gigli, direttore Istituto Nanotecnologie del CNR di Lecce (ricerca); Amedeo Lepore, professore di storia dell’economia dell’università “Luigi Vanvitelli” (economia); Giuseppe Marra, presidente gruppo GMC Adnkronos (industria culturale e creativa); Filippo Callipo, presidente Giacinto Callipo conserve alimentari spa di Vibo Valentia (imprenditoria privata); Mimma Lapolla, presidente cooperativa sociale “Il cerchio magico” di Venosa (terzo settore). Premiato anche Marco Giannone, per la tesi di laurea magistrale “Un’analisi del divario Nord-Sud attraverso il modello istituzionale” discussa presso l’Università degli studi di Palermo.
Napoletana, Cristina Trombetti ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in matematica nel 2000 ed è Professoressa ordinaria di Analisi Matematica presso l’Università di Napoli Federico II dal 2014. Si è laureata nel 1995 con lode alla Federico II e la sua carriera accademica è iniziata poco dopo, nel 1997 come ricercatore di Analisi Matematica nell’Università della Calabria, poi a Salerno e nel 2000 a Napoli. Attualmente è Direttrice del Dipartimento di Matematica e Applicazioni “R. Caccioppoli” e presiede l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” (INdAM). È anche socia ordinaria dell’Accademia Pontaniana, della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti in Napoli e dell’Unione Matematica Italiana.
Nel suo discorso Trombetti sottolinea come le università e gli enti di ricerca debbano “creare un terreno fertile dove le nuove invenzioni possano germogliare e crescere. È essenziale che le scoperte fatte in Italia possano svilupparsi e maturare, per quanto possibile, all’interno del Paese. Non possiamo ignorare, infatti, che senza il supporto dell’industria molte delle scoperte recenti non sarebbero state realizzate o avrebbero subito ritardi di generazioni”. Allo stesso tempo, mette in guardia rispetto ai rischi comportati da una “visione miope che riduce il valore di ogni ricerca e studio a ciò che produce un risultato commerciale immediato. È fondamentale evitare questa deriva pericolosa, che rischia di liquidare come superato tutto ciò che non ha un impatto economico diretto”. Questo è in particolare vero per la matematica che, pur non avendo sempre applicazione immediata, è non solo componente essenziale della cultura di un paese, ma anche motore trainante per il suo progresso economico e sociale.
A Cristina i nostri complimenti per questo importante riconoscimento!