Stile libero – Buone vacanze

Quasi fuori tempo massimo, sono usciti i calendari scolastici regionali del prossimo anno. Dopo di che, sta alle scuole fissare i restanti due o tre giorni di vacanza a loro attribuiti, secondo esigenze o opportunità specifiche del territorio. (Sì, come avevano fatto a Pioltello l’anno scorso, decidendo per quest’anno scolastico di evitare le tante assenze in un giorno sentito come molto speciale da una consistente parte degli alunni).
Fra le regioni italiane c’è chi comincia un giorno prima, chi fa due giorni in meno a Pasqua. Nessuna rilevante differenza.
Volete sapere quando saranno le vacanze scolastiche in Germania nel 2029? Sono già pubblicate online e sono molto differenziate per ciascun land, come quelle di ogni anno. C’è chi comincia in giugno, chi a luglio e chi, come la Baviera, inizia le vacanze i primi di agosto per terminarle a metà settembre. Come tutti gli anni, ogni land sceglie i suoi periodi di interruzione delle lezioni con un momento più lungo in estate e altri collocati in autunno, a Natale, verso febbraio, a Pasqua e intorno a Pentecoste. Non necessariamente tutti fanno tutte queste pause, ma nel complesso i giorni di scuola si equivalgono. E sono almeno 200 come in Italia.
Stessa cosa in Francia e in Svizzera. In Italia ogni tanto si riaccende la discussione: le vacanze estive sono troppo lunghe, dice qualcuno. Ma in Italia in estate fa troppo caldo, qualcuno immancabilmente risponde.
Il risultato è che gli studenti (ma anche gli insegnanti) in Italia arrivano esausti a giugno e a settembre hanno cancellato buona parte di quello che avevano imparato.
Se ogni regione scegliesse veramente il suo calendario, differenziandolo dalle altre, avremmo una maggiore adattabilità al clima e alle esigenze dei territori: più vacanze invernali per le regioni alpine, per esempio; maggiori vacanze estive per le regioni più calde, magari coordinandosi per sovrapporsi il meno possibile.
Così la domanda turistica si distribuirebbe meglio, permettendo un’occupazione delle strutture decisamente più lunga.
Ma come si fa con i genitori che lavorano, polemizza immancabilmente qualcun altro? In Germania, in Francia, in Svizzera ci sono i campi estivi, o invernali, spesso organizzati dalle stesse scuole, che però non sono e non devono essere scuola. Ci vogliono aria aperta, avventura, sport, amicizie. Chi, fra gli adulti, passerebbe le sue vacanze in ufficio?
A proposito, buone vacanze a tutti!

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