È partita a ottobre scorso la nuova edizione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni dell’Istituto nazionale di statistica (Istat). Per la prima volta nella storia italiana la cadenza sarà annuale e non più decennale. Una periodicità, questa, che consentirà all’Italia di porsi all’avanguardia nel panorama europeo con 1.326.995 famiglie censite in oltre 2.500 comuni su tutto il territorio nazionale. Il Censimento permanente permette di conoscere le principali caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione italiana ma anche di confrontarle con quelle del passato e degli altri Paesi, come ha sottolineato il presidente dell’Istituto Gian Carlo Blangiardo.
Come cambia il censimento per i cittadini italiani?
Il cittadino anziché venir chiamato “certamente” a rispondere ai quesiti di censimento con una periodicità decennale, “potrà” venir campionato a cadenza annua con metodi probabilistici, così da fornire il suo contributo informativo. Un apporto che, valorizzato attraverso i modelli e le appropriate metodologie, fornirà il quadro complessivo del Paese in termini quantitativi e qualitativi, nel dettaglio territoriale e con i massimi livelli di affidabilità.
Che cosa otterremo grazie alla nuova periodicità?
Avremo l’opportunità di vedere la fotografia censuaria, tradizionalmente decennale, trasformarsi, se proprio non in un video, almeno in una sequenza di immagini capace di trasmettere il segno e l’intensità dei cambiamenti in atto. Questo offrirà la possibilità di identificare rapidamente – e poter misurare in modo oggettivo – le questioni che si affacciano nel Paese, in modo da facilitare le risposte e le azioni di governo necessarie per mantenere gli standard di qualità della vita.
Quali modelli matematici sono applicati?
Alla base di tutto si colloca un modello di integrazione tra i dati di origine campionaria – ottenuti dalle risposte fornite dai cittadini che entrano a far parte del campione di rispondenti al questionario – e le informazioni provenienti dal sistema dei registri (dall’anagrafe ma non solo). Tale sistema, che Istat ha messo a punto e che gestisce con le dovute garanzie rispetto al trattamento dei dati, viene alimentato da “segnali” di fonte amministrativa e consente di disporre di importanti elementi con cui disegnare quel quadro territoriale che le risultanze campionarie consentono, per l’appunto, di validare, correggere e aggiornare puntualmente.
L’Italia si dimostra ancora una volta all’avanguardia nel panorama europeo.
In effetti stiamo anticipando, ormai da un quinquennio, quello che dovrebbe essere il nuovo orizzonte delle rilevazioni censuarie in ambito europeo. Abbiamo avviato un percorso che nel 2026 dovrà essere generalizzato e che rende la nostra esperienza un punto di riferimento importante per molti altri Paesi.
Che cosa rappresenta la statistica nella vita quotidiana?
La statistica è da sempre e in via naturale presente nella nostra vita quotidiana. Lo è quando usciamo di casa mezz’ora prima dell’ingresso al lavoro perché per raggiungerlo “ci mettiamo (mediamente) mezz’ora”. Lo è quando stabiliamo che esistono relazioni tra i fenomeni che ci circondano. Lo è quando “prevediamo” accadimenti o conseguenze con il metro di un’incertezza misurata o comunque valutata (oggettivamente o soggettivamente): “è probabile che ….”. La statistica predispone gli strumenti e ci aiuta a impiegarli per far sì che i dati che ognuno di noi acquisisce in via naturale ogni giorno facendo esperienza possano trasformarsi in utili informazioni per guidare le nostre scelte.
LA FOTO DI UN PAESE
La prima tranche di famiglie coinvolte, 998.745, riceverà direttamente una lettera dal presidente dell’Istituto che inviterà a compilare online il questionario utilizzando le credenziali riportate nell’informativa stessa oppure recandosi presso uno dei Centri Comunali di Rilevazione che saranno attivi sino al 12 dicembre, mese in cui la rilevazione si concluderà. Ci sarà poi una seconda tranche di famiglie (328mila) che verranno informate dell’opportunità attraverso locandina e lettera non nominativa. A loro si chiederà di compilare il questionario parlando direttamente con un rilevatore a domicilio oppure in un Centro Comunale di Rilevazione o, ancora, mediante autocompilazione su un tablet fornito dal rilevatore.