Pensieri divergenti – La voce dei numeri

Spesso mi chiedono se la matematica sia utile in politica. La mia risposta è sempre, convintamente: “Sì, c’è l’aritmetica della giustizia sociale!”. Ne colleziono esempi. Ecco gli ultimi: le entrate tributarie dello Stato stanno aumentando e le note tecniche del Mef segnano una crescita del 9,9% nel 2022. Dovremmo rallegrarci: la ripresa è in atto! Ma analizziamo l’aritmetica del gettito erariale che comprende anche le imposte indirette, tra cui la cosiddetta Iva scambi interni. Nel 2022 è cresciuta del 12,3%, per 16,37 miliardi. È un’imposta con aliquota fissa, quindi incide proporzionalmente di più sulle fasce deboli e dunque inversamente rispetto alla progressività promossa dall’articolo 53 della Costituzione. Ma c’è dell’altro. Nel 2022 i prezzi al consumo sono saliti dell’11,6%. Quanto dell’aumento dell’Iva scambi interni è in realtà dovuto alla mera inflazione? Ci sono entrate erariali che non significano maggiore ricchezza ma, al contrario, maggiore povertà dei cittadini. Nessuno vuole, o sa, quantificarle esattamente ma queste percentuali indicano che sono molto significative. L’aritmetica della giustizia tributaria imporrebbe di restituire alle fasce deboli quanto è stato prelevato loro in modo così squilibrato.
L’altro esempio nasce dalla drammatica alluvione in Romagna: non solo i raccolti non c’erano più, ma nemmeno i campi! Nella tragica aritmetica delle persone scomparse colpisce la loro età. Tra le 15 vittime ufficiali, 13 avevano più di 65 anni! Dati analoghi erano emersi per l’uragano che nel 2005 colpì New Orleans: gli ultrasessantenni della zona, pur essendo il 15% del totale degli abitanti, erano risultati essere il 73% delle vittime. Questa sproporzione si ritrova nei bilanci di tutti i disastri cosiddetti naturali (sarebbe più corretto dire di origine antropica). I fenomeni estremi amplificano le disuguaglianze già presenti: come l’età, la non autosufficienza, l’istruzione, le questioni di genere, il reddito, lo status sociale. La vulnerabilità delle persone disabili è drammatica. Dobbiamo ricordarci che siamo tutti privi di qualche abilità e in caso di catastrofe i nostri dispositivi di supporto possono venire a mancare: dagli occhiali alla sedia a rotelle, dalla pastiglia per la pressione alla dialisi. Per una persona anziana, poi, la fuga verso un luogo sicuro non solo diventa più pericolosa ma estremamente traumatica.
Il 3 dicembre si celebra la Giornata dei diritti delle persone con disabilità, istituita dall’Onu per sensibilizzare sul tema della diversità e del suo valore e dei diritti inalienabili di ogni persona, indipendentemente dalla condizione fisica, psichica, sensoriale, sociale. L’Italia ha siglato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Vorrei che parte delle maggiori entrate fiscali dovute alle tasse indirette andasse a garantire a tutte le persone
non autosufficienti un piano individuale di preparazione ai disastri e la presenza di qualcuno che possa aiutarli in caso di evacuazione. I numeri parlano sempre, basta ascoltare la loro voce!

 

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