Caccia alla zanzara aliena

Si chiama Mosquito alert ed è un’app che permette di segnalare le specie di zanzare presenti nel proprio territorio. I fastidiosi insetti non sono solo responsabili di notti insonni ma rappresentano anche un pericoloso veicolo di trasmissione di molte malattie

Altro che ciabatta. Oggi la caccia alle zanzare si fa con un’app. Si chiama Mosquito Alert e permette a chiunque la utilizzi di diventare una “sentinella” pronta a segnalare in tempo reale quali specie del fastidioso insetto sono presenti sul territorio, dove si concentrano e quali sono le loro abitudini. Un progetto di citizen science sostenuto anche dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che offre uno strumento unico per scoprire tempestivamente l’arrivo in Italia di nuove specie aliene importate da altri Paesi e controllare meglio i potenziali rischi per la salute umana.
“Mosquito Alert è una app gratuita e open source, disponibile per iOS e Android, che è nata in Spagna nel 2014 e successivamente è stata adottata da molti Paesi europei, Italia inclusa”, spiega Beniamino Caputo, responsabile della task force nazionale coordinata dal Dipartimento di sanità pubblica e malattie infettive della Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss), il Museo delle scienze di Trento (Muse), l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe) e l’università di Bologna. “Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente la cittadinanza per aumentare la consapevolezza sul problema delle zanzare”.
L’Italia, per la sua posizione geografica e per il clima, è stato il primo Paese in Europa a essere invaso dalla zanzara tigre nel 1990 mentre più recentemente, nel 2011, ha visto l’arrivo della zanzara coreana e di quella giapponese.
“Al di là del fastidio che ci provocano con il loro ronzio e le punture – continua l’esperto – questi insetti stanno profondamente cambiando lo scenario epidemiologico e il rischio di trasmissione di malattie sul nostro territorio, perché possono essere vettori di pericolosi virus e parassiti. Non dobbiamo dimenticare che ogni anno nel mondo si contano 700.000 morti attribuiti a malattie trasmesse da zanzare”.
L’estate scorsa il nostro è stato il Paese europeo più colpito dal virus di West Nile, responsabile della febbre del Nilo: trasmesso dalla zanzara nostrana Culex pipiens, ha causato 588 contagi e 37 decessi. Basta poi andare al 2020 per ritrovare nelle cronache un focolaio di dengue in Veneto con 11 casi autoctoni, attribuiti per la prima volta in Europa alla zanzara tigre Aedes albopictus. La stessa era stata responsabile di un’epidemia di chikungunya in Emilia Romagna nel 2007 (con 250 contagi) e di una nel Lazio nel 2017 (con 298 casi autoctoni accertati), da cui ha poi preso origine un focolaio secondario in Calabria (una trentina i casi notificati).
Per tracciare queste zanzare potenzialmente pericolose, basta installare Mosquito Alert sullo smartphone e tenere il dito pronto ogniqualvolta si avverta un fastidioso ronzio: inviando una foto dell’esemplare che abbiamo davanti è possibile scoprire in tempo reale a quale specie appartiene e quali potenziali rischi sanitari può comportare, avendo inoltre accesso a una mappa aggiornata delle specie presenti sul territorio (www.mosquitoalertitalia.it).
Attraverso l’applicazione è anche possibile segnalare sia la presenza di raccolte d’acqua stagnante, dove le zanzare possono riprodursi, sia le punture subite come indice di fastidiosità. Tutte informazioni preziose anche per le amministrazioni comunali, sempre più coinvolte nel progetto.
In due anni di utilizzo dell’app, sono state oltre 20.000 le segnalazioni fatte da 18.000 utenti sparsi in 106 province italiane. Come testimoniato dalle fotografie inviate, a dominare la scena sono la zanzara comune e la zanzara tigre. I dati raccolti non sono ancora sufficienti per tracciare un quadro dettagliato della situazione, ma di certo l’app ha già mostrato la sua grande utilità per la ricerca scientifica. “Grazie a Mosquito Alert – sottolinea Caputo – abbiamo capito che alcune zanzare tendono a pungere più al chiuso che all’aperto e che le zanzare tigre adulte possono sopravvivere anche in inverno. Un dato che apre scenari preoccupanti, perché una stagione di punture più lunga potrebbe aumentare il rischio di trasmissione delle malattie”.
Sempre grazie a Mosquito Alert sono state segnalate specie di recente introduzione in Italia, come la zanzara coreana (A. koreicus) e quella giapponese (A. japonicus), di cui non si conosce precisamente la distribuzione.
La speranza è che il suo utilizzo permetta di scoprire tempestivamente anche l’arrivo della specie più temuta, l’Aedes aegypti, la zanzara della febbre gialla già sbarcata sull’isola di Cipro.
Per questo sarebbe molto utile che l’app venisse scaricata da chi vive nel Sud Italia e nella pianura padana, ma anche da chi abita vicino a porti, aeroporti e aree dove avviene l’apertura dei container provenienti dall’estero.

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