Sapere e realtà

L’età e il tempo costituiscono il filo conduttore degli ultimi due numeri di Prisma. Nel mese scorso riflettevamo se anche per gli over 60 potesse esistere la possibilità di raggiungere risultati scientifici importanti. Questo mese una ricorrenza per noi importante e lusinghiera ci impone altre riflessioni sul tempo che passa. Senza contare l’appuntamento di fine marzo a Urbino per il convegno, organizzato assieme al Centro Pristem, sulla storia della matematica.
Nel suo Avere tempo. Saggio di cronosofia, il filosofo Paul Chabot afferma che essere significa avere tempo e individua quattro regimi temporali che dominano le attività dell’uomo contemporaneo e che sono in contrasto tra loro: il fato (imperativo biologico della vita fino alla morte), il progresso (imperativo del futuro), l’ipertempo (tirannia del presente e tecnocapitalismo: il tempo è ovunque e da nessuna parte) e la scadenza (conto alla rovescia verso la catastrofe ecologica).
Ma quale temporalità dovrebbe essere preferita? Chabot trova la risposta nella cronosofia, ossia una saggezza del tempo commisurata all’attualità. È interessante e suggestivo questo intrecciarsi del concetto del tempo con quello dell’attualità e la narrazione che se ne ha. Un legame che potrebbe diventare la chiave di un nuovo approccio culturale consapevole e partecipato. Perché niente come il nostro approccio al tempo determina il corso delle nostre vite.
Quello che avete in mano è il numero 50 della nostra rivista. Un numero che fa impressione (almeno a noi) e che, come nella vita, può segnare uno spartiacque. Aver raggiunto un simile traguardo per una rivista come la nostra, che può fare affidamento sulle forze di pochi ed eroici investitori, è motivo di orgoglio. Senza dimenticare, naturalmente, il supporto che ci arriva dalle edicole dove ogni mese, alla faccia della crisi conclamata dell’editoria, sempre più persone chiedono di noi.
Non staremo qui a dire quanto siamo bravi (se pure lo fossimo) e a incensarci. Un momento importante come questo, però, ci invoglia a ribadire quanto il valore più importante sia quello di batterci per contribuire a fornire
chiavi di lettura della realtà in una società che cambia a velocità folle. Proponendo una cifra stilistica che leghi la forza del sapere all’attualità.

Buona lettura!

Vincenzo Mulè
Direttore responsabile

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