Siamo ben lontani dalla “Fine della Storia” come alcuni pronosticavano nel 1989. Anzi! Stiamo vivendo un’epoca sconvolgente: dalla regressione dell’over-shoot day, alla serpeggiante sfiducia nella politica democratica che delegittima persino la scienza. L’over-shoot day è il giorno dell’anno nel quale finiscono, perché consumate dall’uomo, tutte le risorse che il pianeta produce in quell’anno e si iniziano a intaccare quelle che non verranno ripristinate. In 50 anni è passato dal 31 dicembre al 31 luglio.
Tanta precarietà non deve abbatterci. Ricordiamo Gramsci che nel discorso agli anarchici raccomandava, accanto al pessimismo dell’intelligenza, l’ottimismo della volontà!
Non penso vi sia migliore compagno in questa ricerca di ottimismo di Lorenzo Baglioni, uno dei più puri interpreti della canzone civile del nostro tempo. Ha la capacità, forse anche grazie a un dottorato in matematica, di rileggere la contemporaneità in modo critico, ma rispettoso. La lingua si impoverisce? Ecco la sua canzone “Il congiuntivo” oppure (appunto) “Piuttosto che”. La matematica scolastica non sembra calarsi nella quotidianità? Ecco le ballate “Il Rap del teorema di Ruffini “e “Le leggi di Keplero”. Non vanno trascurati i temi etici, però: ecco “Siamo tutti uguali” e “Non ti scordar di me” sull’Alzheimer. Ci sono temi difficili? Ecco “La morte spiegata ai bambini”. Ci sono temi ambientali? Ecco la romantica “La tartaruga e il reggi-lattine”. Ascoltate queste opere su YouTube.
Ho avuto il privilegio di collaborare con Lorenzo un anno fa. All’epoca, ricorderete, imperava, accanto a quella del Covid-19, anche una pandemia dei dati. Così la statistica Antonietta Mira e l’epistemologo Armando Massarenti intitolarono il loro splendido libro-antidoto a quell’inflazione di statistiche sulla sindemia, che disorientava tutti facendo emergere la difficoltà di far parlare i numeri con onestà. Allora un gruppo di ricercatori di varie discipline, al quale ho collaborato, fece da consulente a Lorenzo per il video Il vaccino spiegato con un musical, nel quale Baglioni rileggeva la matematica del contagio nel suo registro. Trovate il video su YouTube e un testo accompagnatorio metodologico su www.rism.it/vaccino. Il video ha una leggerezza che aggira le seduzioni di quella vaccine hesitancy, quella sensibilità emotiva latente ma non per questo da sottovalutare e ancor meno da disprezzare, su cui da decenni l’Organizzazione mondiale della sanità mette in guardia.
Ebbene, è proprio questa leggerezza che vorrei augurare a tutti all’inizio del 2022, come faceva Calvino nelle Lezioni Americane, all’affacciarsi del nuovo millennio, ricordando “l’agile salto improvviso di Cavalcanti che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza”.
Leggerezza che è un valore e non è un difetto, che è un modo poetico di vedere il mondo che si fonda sulla filosofia e sulla scienza. E come non ricordare allora anche il grande ambientalista Alexander Langer, che contrapponeva alla brutalità delle prestazioni espressa dalla triade “citius, altius, fortius”, il più umile e accogliente opposto: “lentius,suavius, profundius”?
Nel 2022 non dimentichiamo che, accanto al pessimismo dell’intelligenza, c’è anche la leggerezza della pensosità di Calvino!
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