Wikipedia: la conoscenza non ha prezzo

Dopo aver festeggiato i vent’anni, Wikipedia rimane forse l’ultimo prodotto della Rete che richiama lo spirito di Internet degli albori. Che cosa è rimasto di quegli anni? E come è cambiata la partecipazione on line? Ne parliamo con Maurizio Codogno, matematico e portavoce di Wikimedia, l’associazione no profit che sostiene l’attività dell’enciclopedia libera

“L’unica via a lungo termine per la pace, la prosperità e la libertà è la conoscenza”, ha scritto su Twitter in occasione dei 20 anni di Wikipedia il co-fondatore Jimmy Wales, chiedendo agli utenti di continuare a sostenere il progetto “per un mondo più attento e più istruito”. In un mondo, reale e virtuale, dove tutto ha un prezzo e dove chi dona è guardato con sufficienza, Wikipedia continua a essere un’isola felice. O almeno fa di tutto per continuare a esserlo. Un’enciclopedia aperta al contributo dei volontari, che si regge tuttora solo sul modello economico delle donazioni degli utenti. Zero pubblicità, nessun cookie per rivendere i dati. Un modello che richiama lo spirito di Internet degli albori.

Fondata nel 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger (oggi divenuto il critico più accanito di Wikipedia), il 15 gennaio del 2021 ha festeggiato i suoi primi due decenni di attività con eventi celebrativi che si sono svolti in contemporanea in tutto il mondo. Oggi, con oltre 10 miliardi di visualizzazioni mensili e 55 milioni di articoli scritti solo da volontari in 300 lingue, Wikipedia è diventato il tredicesimo sito più visitato del mondo. La versione in italiano ha fatto il suo debutto ufficiale l’11 maggio del 2001, pochi mesi dopo la messa online internazionale. Tra le edizioni internazionali dell’enciclopedia libera, è l’ottava al mondo per numero di voci (più di un milione e mezzo a fine 2020). La maggior parte di queste sono state scritte appositamente da utenti italofoni. Nel nostro Paese, Wikipedia è il quinto sito per numero di visitatori.

Tra gli attivisti della prima ora c’era anche Maurizio Codogno, una laurea in matematica, divulgatore, blogger ma soprattutto portavoce di Wikimedia Italia: “Quando ho iniziato nel 2004, l’enciclopedia comprendeva solo 20.000 voci. Le prime che ho scritto riguardavano, naturalmente, la matematica, ed erano le definizioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione”. Un percorso lungo, a volte faticoso, quello del gruppo di volontari che seguono ancora oggi il progetto di vent’anni fa, anche se il mondo e la Rete sono cambiati: “Venti anni sono un periodo giusto per fare bilanci, ne sono consapevole, ma è proprio lo spirito di Wikipedia che ci impedisce di farlo. Fare bilanci significherebbe fermarci e guardare indietro e se c’è una caratteristica di Wikipedia che vogliamo che sia sempre ben visibile è proprio quella di non fermarsi mai”.

 

Maurizio Codogno

Inevitabile, però, ripensare alla strada percorsa e ai cambiamenti vissuti: ”Avere la consapevolezza di essere parte di un progetto collettivo e al quale partecipano persone di tutte le nazionalità e sapere, inoltre, che il frutto del tuo lavoro potrebbe essere utile in qualsiasi angolo della Terra è una sensazione bellissima. Certo, ci dobbiamo adattare anche ai cambiamenti della società. L’esplosione dei social network, per esempio, ha distolto molte persone dal contribuire alla scrittura”. In questi anni Wikipedia è diventato anche lo specchio della società:“Nei primi anni c’era più voglia di discutere e di confrontarsi sui temi della politica. Oggi, invece, il movimento lo vediamo sulla creazione di voci personali o di carattere aziendale. La società, e Internet ne è lo specchio fedele, vive una fase personalistica e narcisistica che inevitabilmente si riflette anche nelle voci della nostra enciclopedia”.

Con il passare degli anni gli attivisti di Wikipedia hanno raffinato le modalità sia d’inserimento di una voce sia di verifica della stessa. Questo significa che una voce relativa a un personaggio, per entrare nell’enciclopedia, deve rispondere a una serie di caratteristiche: “Dopo le prime sviste, abbiamo messo a punto un sistema che puntasse fortemente sulla citazione delle fonti e, internamente, nel cercare di individuare una gerarchia delle fonti. Questo perché proprio per la natura di Wikipedia noi non possiamo garantire l’attendibilità di quello che scriviamo. Paradossalmente, facciamo fatica a far capire alla gente che non siamo la Bibbia! È compito del lettore di Wikipedia capire se la fonte citata è attendibile o meno”.

Negli anni, Wikipedia ha preso posizione a favore della libertà di rete e su temi come il copyright, la sorveglianza e la censura. Di recente ha introdotto un controllo ai contributi pubblicati sulle elezioni presidenziali Usa e alle fake news sul Covid-19. Nella guerra in atto tra big tech ed editori, Wikipedia non prende parte, scegliendo una terza via, come ricorda ancora Codogno: “Non siamo né dalla parte degli editori (che ci hanno sempre accusato di fare il gioco dei giganti della Rete), né da quella dei big tech, che invece applicano una politica conservativa e autoreferenziale. La filosofia di Wikipedia è all’opposto: ci piace pensare a un utente che si informa partendo dalla nostra enciclopedia e poi va in giro per la Rete e approfondisce”. Sull’argomento, tra l’altro, sono attese importanti novità a breve. Entro il 7 giugno di quest’anno il nostro Paese, come tutti gli altri Stati membri, dovrà recepire la direttiva europea sul diritto d’autore. Una norma, approvata nel 2019 dopo un lungo negoziato, che costituisce il primo importante tentativo di bilanciare gli interessi degli utenti ad avere un ampio accesso ai contenuti online e dei soggetti che forniscono questi contenuti. Un tema che, complice anche l’emergenza Covid, sembra però essere uscito dall’agenda politica italiana: “Dopo una serie di audizioni al Senato tenute la scorsa estate, tutto si è fermato. Temiamo che il nostro Parlamento non farà in tempo a recepire la norma e incorreremo in una procedura d’infrazione”.

 

Il tema ha attraversato questi vent’anni di crescita della Rete: “Forse – ricorda Codogno – negli anni Novanta c’era stata una sbornia di gratuità in Rete. Si pensava che tutto fosse dovuto. Se da una parte questo approccio non era giusto, dall’altro constatiamo che il pendolo ora è oscillato tutto dalla parte opposta e quindi sembra che non ci sia nulla di dovuto. Noi come Wikipedia cerchiamo di mantenerci a metà e dire che non è vero che tutto è dovuto. Però, vorremmo che qualcuno pensasse che non sia tutto necessariamente a pagamento”.

Se c’è un aspetto dell’enciclopedia del quale il portavoce di Wikipedia non è soddisfatto è proprio la matematica e lo sviluppo delle voci che la riguardano: “Le trovo troppo complicate. Si capiscono solo se si conosce l’argomento. Io vedrei bene un primo paragrafo a livello relativamente semplice e comprensibile a tutti per poi entrare nel dettaglio man mano che l’argomento viene approfondito”. Sembra facile, ma nella pratica non lo è perché “chi scrive queste voci di matematica avanzata probabilmente è abituato a parlarne solo con persone che hanno le sue stesse competenze. Invece, chi non ha competenze matematiche avanzate non è in grado di rendere quel testo comprensibile. È un tema – conclude Codogno – che riguarda in generale Wikipedia ma che nelle voci matematico-scientifiche percepiamo più urgente”. Soprattutto se consideriamo che dei sei presidenti di Wikimedia che si sono succeduti tre erano laureati in matematica!

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