“Le misure vessatorie messe in atto contro l’epidemia sono inutili
1) tanto il virus ha continuato lo stesso a diffondersi
2) tanto l’epidemia perde forza lo stesso da sola”.
Sia la prima sia la seconda versione imperversano sui social. A volte anche contemporaneamente, contro ogni buon senso. E non è facile smentire queste affermazioni perché un fatto che non è avvenuto, cioè un controfattuale, dal punto di vista logico gode di un grande privilegio: non possono essere usate contro di esso le sue conseguenze. Come si fa allora a valutare i controfattuali? Immaginiamo di ipotizzare che da A segua B. Nel nostro caso: lasciare liberi i contatti fa esplodere l’epidemia. Se si verifica A e non B (per esempio: niente restrizioni e l’epidemia non esplode), allora “A implica B” sarebbe falsa.Ma se A non si verifica? Se, come nel nostro caso, i contatti non sono stati lasciati liberi ma sono stati limitati da misure di distanziamento e da altre precauzioni?
Da Leibniz in poi abbiamo imparato a occuparci non solo del mondo reale, ma anche di mondi possibili: cioè di insiemi di fatti fra loro compatibili, anche se non reali. La logica modale apre ai campi del possibile e rappresenta questa intuizione filosofica: l’idea di altri mondi pensabili, come variazioni di infiniti eventi purché coerenti fra loro.
Se un mondo possibile è descritto dalla congiunzione di tantissime asserzioni che descrivono tutti quanti i dettagli del mondo stesso, allora basterebbe avere una sola asserzione diversa per avere un mondo diverso almeno per un dettaglio e per la catena di dettagli che ne conseguono (avete presente il film Sliding doors o altri simili?). Questo permette di dare un qualche interesse a ragionamenti che partono dai controfattuali: “Ma se fosse successo che…”. Hegel sosteneva che il reale è razionale. Però, in qualunque modo la pensiamo sul reale, certamente è razionale e interessante considerare anche l’irreale.