Good Morning Italia è una newsletter redatta da giovani giornalisti che ogni mattina, per chi si abbona al servizio, fornisce via mail una rassegna dei fatti più importanti accaduti nel mondo e letti attraverso giornali e siti d’informazione italiani e stranieri. Grazie a questo prezioso strumento abbiamo imparato a conoscere Neil deGrasse Tyson, un astrofisico e divulgatore scientifico americano direttore dell’Hayden Planetarium del Rose Center for Earth and Space di New York. Il centro è parte dell’American Museum of Natural History, dove Tyson fondò il Dipartimento di Astrofisica nel 1997 e divenne un ricercatore associato dal 2003.
Tyson è un tipo molto particolare. A uno sterminato curriculum accademico unisce, infatti, un’intensa attività di divulgazione scientifica attraverso tv e social network. Se dovessimo fare un paragone con una figura vicina a noi, potremmo dire che il suo lavoro ricorda molto Piero Angela con uno stile (e una prestanza fisica) simile a Gerry Scotti. Qualche anno fa, ad esempio, venne intervistato sull’origine dell’universo mentre mangiava un’abbondante porzione di ali di pollo piccanti. La sua capacità di comunicare concetti scientifici in modo efficace e comprensibile e una serie di partecipazioni a film e serie tv lo hanno reso un’autorità nel settore. Intervistato dal New York Times, Tyson ha dichiarato che in futuro il ragionamento scientifico peserà nel dibattito pubblico più di quanto avvenga oggi. Ma questo potrà essere possibile solo se mondo scientifico e opinione pubblica saranno in grado di fare un esame di coscienza. Gli scienziati comunicano male, “abbiamo bisogno di un marketing migliore” è il sunto del suo ragionamento, ma l’opinione pubblica deve tornare a fidarsi. A oggi, infatti, un’osservazione di natura scientifica sulla veridicità di un fenomeno spesso è respinta in modo quasi automatico. Cosa che non accade se, guardando un film ambientato negli anni Cinquanta, un esperto di auto fa notare che un certo modello a quella data non era ancora in commercio.
Secondo Tyson, raccontano ancora gli amici di Good Morning Italia, la differenza sta nel fatto che la scienza richiede come premessa molta curiosità. E il ruolo dello scienziato dovrebbe essere quello di alimentare la curiosità e la voglia delle persone di indagare, di curiosare nei fenomeni, senza soffermarsi sull’avere per forza un’opinione.
Non sappiamo ancora quale eredità lascerà la tremenda esperienza della pandemia che ha sconvolto le nostre esistenze in questi quasi due anni. Sappiamo però da dove ricominciare. Aldo Moro nel 1944 diceva: “E adesso? Da dove ripartire? Ora dobbiamo percorrere una lunga e difficile strada: dobbiamo, appunto, ricostruire. Cominciamo da qui. Rimettiamoci tutti a fare, con semplicità, il nostro dovere. Chi ha da studiare, studi. Chi ha da insegnare, insegni. Chi ha da lavorare, lavori. Chi ha da fare della politica attiva, la faccia, con la stessa semplicità di cuore con la quale si fa ogni lavoro quotidiano”.
Buona lettura e in bocca al lupo ai maturandi!
Vincenzo Mulè | Direttore responsabile