Già il convegno di Pechino del 1995, promosso dall’ONU, aveva riconosciuto che i media sono uno dei settori strategici per il miglioramento della condizione femminile e che era necessario aumentarvi la presenza delle donne. Dopo 25 anni forse qualche progresso è stato fatto, visto che le giornaliste in Italia hanno superato il 40% , ma la speranza che questo portasse a una maggiore visibilità data alla presenza femminile nei vari ambiti, soprattutto in quello scientifico, non si è realizzata. Numerose ricerche sulla presenza femminile nell’informazione condotte dall’associazione di giornaliste GIULIA dimostrano anche che le donne sono raramente interpellate dai media in qualità di esperte. A spiegare e interpretare il mondo sono quasi sempre gli uomini: nell’82% dei casi secondo i risultati nazionali del Global Media Monitoring Project 2015. Per contribuire al raggiungimento delle pari opportunità, in cui il merito sia il discrimine per carriera e visibilità, nel 2016 GIULIA ha realizzato la piattaforma “#100esperte. 100 donne contro gli stereotipi”. Nel 2019 Fondazione Bracco ha prodotto la mostra fotografica “Una vita da scienziata. I volti del progetto #100esperte” per raccontare i volti e le competenze di alcune scienziate italiane. Il percorso di ritratti realizzati dal celebre fotografo Gerald Bruneau mostra quanto sia soltanto un pregiudizio quello per cui la pratica scientifica è prettamente maschile.
Ora “Una vita da scienziata” è esposta all’acquario di Milano all’interno dell’iniziativa “I talenti delle donne”, promossa dal Comune. Le immagini sorridenti e colorate di più di venti scienziate – Maria Pia Abbracchio, Patrizia Azzi, Giovannella Baggio, Ariela Benigni, Barbara Caputo, Elisabetta Dejana, Maria Cristina De Sanctis, Maria Benedetta Donati, Elisabetta Erba, Paola Fermo, Elena Ferrari, Simonetta Gentile, Caterina La Porta, Daniela Mari, Cristina Messa, Paola Mosconi, Elena Pacella, Silvia Giuliana Priori, Manuela Teresa Raimondi e Luisa Torsi – sorridono dai loro luoghi di lavoro, che siano laboratori, università, o ambulatori, in cui ogni giorno donne e uomini si impegnano per spostare i confini della conoscenza.
Sono biologhe, chimiche, farmacologhe, ingegnere, astrofisiche, matematiche, chirurghe, paleontologhe, informatiche presenti ai massimi livelli della ricerca italiana. Osservare ogni ritratto è come attraversare una soglia che dà accesso ad ambienti protetti, privati, a spazi di ricerca e pensiero. Una narrazione complementare, con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico al volto femminile della ricerca e allo stesso tempo di rappresentare la scienza come bellezza, accessibilità e divertimento.
A chiudere la mostra un video sui pensieri e le pratiche delle ricercatrici durante la pandemia e i video di studenti e studentesse che hanno vinto i concorsi per le scuole “Call ora di scienza” e “Diventerò”.
Forse per capire l’atteggiamento maschile nei confronti delle donne di scienza può essere interessante ricordare ciò che disse Churchill nel 1919 a commento del primo ingresso di una donna alla Camera dei Comuni. Secondo il famoso Primo Ministro “Era come se all’improvviso mi trovassi in una vasca da bagno nudo senza la possibilità di difendermi”. Dopotutto gli uomini erano solo 649!
La mostra “Una vita da scienziata” è allestita dal 29 Settembre 2020 al 1° Novembre 2020 all’Acquario di Milano. L’accesso è compreso nel biglietto d’ingresso all’Acquario. Per informazioni: 02 884 65750