Mi sembra doveroso, in questo periodo in cui viviamo tutti più o meno isolati, rivolgermi direttamente a voi lettori. La situazione cambia in modo così rapido che queste mie riflessioni di metà marzo, sulle poche certezze e i molti interrogativi che il coronavirus ci sta lasciando, saranno presto superate dagli avvenimenti. Prendetele semplicemente come un tentativo personale di non interrompere tra di noi il dialogo e la vicinanza che abbiamo costruito in questi mesi; come una serie di appunti per quando ricominceremo. Oggi ci bastano poche righe per ognuna.
IMPREVEDIBILITÀ Tra le conseguenze del coronavirus c’è il fatto che tutto quello cui eravamo abituati risulta meno prevedibile nella sua realizzazione. Ci sentiamo meno sicuri: non sappiamo se domani andremo in palestra, se dopodomani andremo a fare la spesa, se e dove andremo a passare le vacanze di Pasqua ecc.
PRISMA Questa imprevedibilità tocca anche le nostre pubblicazioni. Non è un arrivederci, sia chiaro. Favoriti anche dal fatto che (per il momento) il coronavirus non ci ha colpito personalmente, noi comunque ci siamo. Usciamo con questo numero di aprile e contiamo di esserci anche con i prossimi!
RIVALUTAZIONE Probabilmente apprezzeremo di più le cose che davamo per scontate e che adesso ci appaiono problematiche: andare a fare la spesa liberamente, fare due passi, trovarsi tra amici, magari anche cercare in edicola una rivista bella come… Prisma.
CONSEGUENZE PSICOLOGICHE Può darsi che un’esperienza come quella che stiamo vivendo non lasci alcuna traccia nella nostra psicologia e in quella dei più giovani: ricorderemo questa esperienza con un po’ di tenerezza, come i meno giovani fanno con le domeniche passate a piedi per via della crisi petrolifera. Può anche darsi però che qualche traccia sulla psicologia, soprattutto dei più giovani, questa esperienza la lasci anche perché sono costretti a subirla e non la possono vivere come protagonisti. Dovremo ricordarcelo.
LA RIPRESA 1 Come sarà la ripresa? Speriamo anzitutto che arrivi e lo faccia in tempi molto rapidi. In cambio, saremmo anche disposti a sopportare l’immancabile retorica del popolo italiano che si è stretto in un unico manipolo e ha mostrato tutta la versatilità del genio italico capace di affrontare con il sorriso e un po’ di musica qualsiasi avversità.
LA RIPRESA 2 Sarà probabilmente graduale e difficile. Non ci sarà un lunedì in cui all’improvviso torneremo a vivere come se niente fosse stato, andando a portare i figli a scuola e poi magari passando al bar a prenderci il caffè prima di avviare una giornata “normale”, con le partite di calcio che ricominceranno con il solito ritmo e i treni ad alta velocità che torneranno a riempirsi. Sarà anche difficile, la ripresa, nel senso che un prezzo lo dovremo pagare: i problemi strutturali del Paese torneranno a galla in una situazione certo non più facile (i debiti, la flessibilità ecc. torneranno all’ordine del giorno).
IL LINGUAGGIO SCIENTIFICO Nella difficile esperienza che stiamo vivendo possiamo consolarci con la diffusione nei media e nel parlare comune di un certo linguaggio matematico e scientifico. Tutti parlano di curva esponenziale, di tempo di raddoppio, di funzione gaussiana come se niente fosse. Tutti sperano di appiattirne il picco. Siamo diventati tutti matematici e non ce ne eravamo accorti!
Il VALORE DELLA SCIENZA Nei momenti difficili il Paese capisce l’importanza della scienza. Davanti all’emergenza sono sparite molte illusioni, molte false o sciocche speranze e si è rivalutato (o valutato seriamente per la prima volta) il contributo che la scienza dà al miglioramento del nostro vivere. I ricercatori godono di un rispetto che non avevano probabilmente mai conosciuto. La riconoscenza per la loro fatica e il loro impegno sembra, al di là delle iperboli, davvero diffusa e convinta. Non dovremo disperderla. Al confronto, la politica sembra uscirne ridimensionata. Ma non possiamo permetterci di sottovalutarla. In questi giorni stiamo imparando come sarebbe bello se avessimo una classe politica più preparata e come ci sentiremmo ancora più in pericolo se ne avessimo una cialtronesca e da “dilettanti allo sbaraglio”!
I MODELLI Non c’è articolo o telegiornale che non parli di modelli matematici. Dovremo, come insegnanti, sfruttare questa accresciuta familiarità. Partire da lì, dalla potenzialità dei modelli matematici e dalla consapevolezza dei loro naturali limiti, per poi affrontare i “capitoli” della matematica che ci piacciono di più, dal “quadrato del binomio”, se proprio ci teniamo, alla poesia e all’eleganza del ragionamento matematico, ma partendo da lì, dalla presenza dei modelli matematici nella vita di tutti i giorni.
LA SCUOLA In questi giorni di isolamento forzato, la dimensione “sociale” e comunitaria della scuola è diventata più evidente che mai. Ragazzi e docenti si sono trovati alleati nel difendere il loro stare insieme, il loro crescere insieme senza dar retta alle ansie di chi è preoccupato soprattutto di programmi e valutazioni. Una lezione da tener ben presente: i migliori alleati della scuola sono gli studenti! E chi regge la scuola sono i docenti!
Simonetta Di Sieno
Editore di Prisma