Nel nostro piccolo

Convivere con la figura del Genio di Vinci costringe a interrogarsi sulla lezione di Leonardo. Partendo dal confronto e dalla conoscenza interdisciplinare.

Vincenzo Mulè – Direttore responsabileIl tema della conoscenza (suggerito dalla lezione di Leonardo) è il filo conduttore del numero che vi apprestate a leggere. Come qualcuno dei lettori più attenti avrà notato nelle locandine, Prisma è tra i media partner della mostra Leonardo Da Vinci, la scienza prima della scienza, realizzata a Roma dalle Scuderie del Quirinale. Si tratta di una tappa importante per il giornale. Prima di tutto perché è una prima volta e quindi, come ogni esordio che si rispetti, le aspettative sono alte. Non potevamo scegliere esordio più impegnativo. Basta il nome di Leonardo per spiegare il perché. Si tratta però di un’occasione culturale a cui non abbiamo voluto rinunciare prima di tutto (anche se non neghiamo la speranza che questa partnership contribuisca a far conoscere Prisma a un numero maggiore di appassionati). Convivere con la figura di Leonardo costringe, bene o male, a farci i conti e a interrogarsi su come poter trasferire la sua lezione in queste pagine.

Il focus della mostra è particolare e affascinante: presentare la figura di Leonardo aprendo lo sguardo sulla fitta trama di relazioni culturali che pervade l’ingegneria, la tecnica, l’arte e il pensiero tra Quattro e Cinquecento. Tutta l’opera di Leonardo, sia dal punto di vista tecnologico sia scientifico, viene rivista alla luce delle connessioni culturali con i suoi contemporanei, offrendo una visione finalmente ampia di questo grande personaggio, spesso presentato come genio isolato.

La conoscenza non è mai isolata, ma si alimenta degli stimoli che arrivano dall’esterno e dal periodo storico. Come ci ricorda Marco Malvaldi in uno scritto che accompagna la mostra, nel primo capitolo del Trattato della pittura Leonardo definisce la scienza come “quel discorso mentale il qual ha origine da’ suoi ultimi principii”. Tra questi c’è sicuramente il primato dell’esperienza e della pratica. Non solo, ma per verificare la correttezza di quei “discorsi mentali”, bisognerà sperimentare se sono in grado di intervenire sulla realtà. Contribuire a interpretare la realtà complessa dei nostri giorni, forse anche cambiarla, partendo da un discorso mentale che per noi si chiama confronto e conoscenza interdisciplinare. È questa la lezione che vogliamo fare nostra. Partendo dai numeri.

Vincenzo Mulè – Direttore responsabile

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