Perché il mondo va veloce, sempre più veloce, e con esso si trasformano velocemente le reti di diffusione delle informazioni, della cultura, del sapere, anche di quello matematico. In Italia come nel resto del mondo. Crescono e si moltiplicano la passione e la curiosità verso la scienza, la matematica e le sue applicazioni. E noi vogliamo attraversare questo cambiamento con una sfida, che qualcuno potrebbe definire un azzardo: proporre una rivista di matematica rivolta non solo agli specialisti, agli studenti, al mondo accademico, ma a tutti i lettori curiosi. Ecco Prisma, una rivista di matematica, di informazione, di giochi. Una rivista – è la nostra scommessa – intelligente e piacevole da leggere.
Perché la matematica non è, solo, una materia che si studia a scuola, una materia difficile che lentamente assimiliamo grazie all’impegno e alla fantasia di molti insegnanti. È un pilastro della nostra vita, un serbatoio insostituibile di idee e di tecniche per affrontare i problemi più complessi senza banalizzarli. Certo non esageriamo sostenendo che la matematica e le altre scienze costituiscono oggi più che mai uno dei principali motori della società.
Perché è necessario ricordare i contributi di una cultura – quella scientifica – che ha svolto un ruolo di rilievo nella storia delle idee del nostro Paese. Continua a farlo anche adesso con preziosi apporti; eppure, troppo spesso, quando in Italia si parla e si scrive di cultura, neppure si accenna al mondo scientifico. Una barriera che non ha ragion d’essere.
Perché è urgente proporre la ricerca scientifica anche come modello di democrazia e di convivenza: un mondo nel quale la collaborazione è un valore e dove, se ci sono progetti in competizione, alla fine prevale il migliore, quello capace di fornire le prove della propria superiorità. Dove non vince chi urla più forte. Non sempre, ma spesso, nel mondo scientifico le cose funzionano proprio così.
Perché i grandi matematici ci hanno lasciato in eredità non solo la passione per la ricerca e le nuove invenzioni, ma anche il gusto per la divulgazione e l’impegno civile. Non si sono limitati a denunciare le storture del mondo e a vagheggiare genericamente un futuro migliore, ma hanno cercato di progettarlo, di precisarlo, di cominciare a costruirlo.
Perché, ultimo nell’elenco ma probabilmente al primo posto per molti di noi, intendiamo continuare una storia iniziata parecchi anni fa: nel 1990, a cura del Centro PRISTEM dell’Università Bocconi, usciva il primo numero di Lettera matematica (che proprio lo scorso anno ha festeggiato i suoi 100 numeri) e nel 2006 il Centro Matematita avviava le pubblicazioni di XlaTangente, edizione italiana della rivista francese Tangente. Alcuni di noi, in una o in entrambe di queste iniziative, possono dire “c’eravamo”. Il nostro futuro partiva da lì.
Per approssimazioni successive – siamo pur sempre dei matematici! – lavoreremo per proporvi una rivista sempre migliore. Abbiamo bisogno, però, della vostra collaborazione, delle vostre critiche, della vostra complicità nel progetto. Ci contiamo. Per contare tutti insieme.